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TARES, rischio caos rifiuti
La situazione di emergenza della raccolta e gestione dei rifiuti rischia di estendersi all’intero territorio nazionale. E’ questo l’allarme lanciato da FISE ASSOAMBIENTE (l’Associazione che in Confindustria rappresenta le aziende operanti nel settore della gestione dei rifiuti) a seguito della disposizione approvata dal Senato che posticipa dal mese di aprile a quello di luglio la data di versamento della prima rata della nuova imposta TARES (introdotta dal Governo Monti per sostituire le precedenti forme di finanziamento del servizio per la gestione dei rifiuti: TARSU, TIA1, TIA2).
Lo slittamento di 3 mesi (addirittura di 5 rispetto all’originario mese di gennaio) creerà gravi ripercussioni sotto il profilo finanziario per le aziende del settore che vedranno ulteriormente posticipati i pagamenti da parte dei Comuni alle prese con “insormontabili problemi di liquidità”, come sostenuto dal Presidente dell’ANCI nella lettera trasmessa nei giorni scorsi al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà e ribadito dalla proposta di emendamento presentata da FISE ASSOAMBIENTE nell’ambito della discussione del provvedimento in Commissione Ambiente della Camera.
Tale misura contestata si inserisce, del resto, in un quadro di forte penalizzazione per gli operatori del settore già afflitti dai cronici ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e dalla stretta creditizia imposta dal sistema bancario.
E’ facile quindi prevedere immediate ripercussioni sotto il profilo della salvaguardia degli attuali livelli occupazionali del settore e, di conseguenza, sulla salubrità dell’ambiente e qualità dei servizi erogati ai cittadini. La nuova data di riscossione della TARES, inoltre, inciderà congiuntamente sulle tasche delle famiglie italiane che nell’arco di poche settimane si troveranno alle prese con varie scadenze nei confronti del fisco (IMU, IRPEF).
» 22.01.2013
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